Misure di moderazione del traffico

 

La "moderazione del traffico"

La moderazione del traffico (nel seguito m.d.t.) costituisce una importante tecnica di ecologia urbana. Essa si basa su questi concetti:

  • bassa velocità delle auto in modo da permettere la coesistenza pacifica tra auto e pedone

  • percorsi pedonali continui e protetti

  • spazi pubblici non orientati solo al traffico ma anche alle altre funzioni urbane

Questa tecnica permette di organizzare in modo nuovo gli spazi pubblici, e sta diventando, in tutta Europa, un potente strumento di riqualificazione urbana. Vediamone la storia e gli attuali sviluppi.


Una via residenziale in Olanda: la prima misura di "moderazione del traffico".

 

Dalla "via residenziale" alla "moderazione estensiva del traffico"

La storia della m.d.t. ha una data e un luogo d'inizio ben precisi: nel 1971, sotto la pressione degli abitanti di Delft a seguito del moltiplicarsi di incidenti di cui erano vittima pedoni e bambini, incidenti dovuti alla velocità eccessiva delle auto, la municipalità adottò per la prima volta delle misure per restituire alla via la sua funzione di spazio soggiorno e d'incontro, attraverso l'organizzazione di "vie residenziali", in cui si realizza, per la bassa velocità, la coesistenza pacifica tra pedoni e auto.

Il successo di queste prime esperienze fu talmente grande (miglioramento radicale dell'ambiente urbano, diminuzione degli incidenti e dell'inquinamento, recupero della funzione urbana della strada) che il principio di vie a priorità pedonale fu introdotto nel Codice della Strada olandese nel 1976.

Questa tecnica si è estesa negli anni successivi alla Germania, alla Svizzera e alla Francia, e, più recentemente, alla Gran Bretagna.
In questi paesi si è passati dal trattamento di alcune strade residenziali al concetto molto più ampio di moderazione estensiva del traffico. In particolare le zone "30 Km/h, che coprono a volte interi quartieri, si sono particolarmente diffuse in Germania, dove sono ormai circa 30.0000.


Un ingresso di zona a velocità 30 km/h, con un passaggio pedonale rialzato.

 

 

 

 

 

 

 

Rotonde al posto di incroci semaforizzati: diminuiscono gli incidenti e l'inquinamento, mentre il traffico migliora in fluidità.

La bassa velocità sta così diventando un elemento costitutivo del traffico urbano: la moderazione della circolazione viene adottata non solo più sulle strade secondarie, che costituiscono l'80% della rete stradale, ma anche su quelle principali. L'evoluzione della m.d.t. è, a grandi linee, la seguente: 

 

singole strade residenziali

 

parti di quartiere a "traffico moderato" con misure diffuse (zone a velocità 30 Km/h)

zone a velocità 30 Km/h su tutta la città, con alcuni assi di attraversamento a 40-50 Km/h

   risistemazione delle strade principali e delle piazze

 

La normativa e le prime esperienze in Italia

 

Quasi tutti i paesi della CEE hanno recepito nei loro codici una normativa specifica sulle vie residenziali e sulle misure di moderazione del traffico; l'Italia ha introdotto nel Codice della Strada la segnaletica di via o zona residenziale, ma purtroppo la mancanza di informazione rende molto rara l'applicazione di questa misura.
Sono inoltre previsti nel Codice dei "rallentatori di velocità", che però non costituiscono, da soli, una soluzione soddisfacente, in quanto non contribuiscono a qualificare lo spazio stradale.
Ogni comune che voglia affrontare in modo determinato il problema può comunque adottare tutto il ventaglio di misure della moderazione del traffico. Lo dimostra il caso di Tortona, dove circa una trentina di vie sono state sistemate con questi criteri.

 

 

 

 

Una strada principale di attraversamento di un quartiere: prima e dopo.
Anche in questo caso è possibile adottare misure di m.d.t.

 

Gli effetti ambientali della moderazione della circolazione

 

Gli effetti dal punto di vista ambientale delle misure di m.d.t. sono ormai molto chiari, dopo circa 20 anni di applicazioni, sperimentazioni e studi del tipo "prima-dopo":

  • diminuisce notevolmente il numero e la gravità degli incidenti (fino al 70%). Gli incidenti, soprattutto quelli considerati gravi diminuiscono nettamente, con una riduzione significativa dei costi dei danni. Calano anche gli incidenti delle autovetture e quelli in cui sono coinvolti pedoni
  • si ha una importante riduzione delle emissioni inquinanti. Diminuiscono infatti (dal 10 al 50%) tutti i gas di scarico, e anche il consumo di benzina. Sono proprio le accelerazioni la fonte maggiore d'inquinamento: tra velocità costante e velocità accelerata l'emissione di gas nocivi aumenta enormemente (fino a 10 volte). Contribuisce notevolmente alla diminuzione dell'inquinamento anche una guida "tranquilla" e con uso prevalente della terza marcia
  • il traffico diventa più fluido e scorrevole: le accelerazioni e le decelerazioni sono più dolci e meno frequenti, e si ha anche in molti casi un guadagno di tempo. Molti semafori possono essere soppressi con l'adozione delle "rotonde": per fare un esempio, a Chambéry, ben 20 dei 35 incroci semaforizzati sono stati trasformati in rotonde
  • diminuisce la rumorosità del traffico. Senza vetture che viaggiano ad alta velocità, per poi magari fermarsi al primo semaforo, si ha una riduzione che arriva fino a 5 decibel, con effetti equivalenti al dimezzamento del volume di traffico
  • le barriere architettoniche vengono eliminate. Molti comuni spendono molti quattrini per misure per l'eliminazione di barriere architettoniche negli spazi pubblici, come ad esempio le rampe agli incroci. La m.d.t. comporta un ribaltamento di questo concetto: il pedone cammina sempre in piano, sia perché vengono eliminati molti marciapiedi (sostituiti da barriere di protezione), sia perchè molti incroci e passaggi pedonali vengono rialzati

Attraverso la m.d.t. è possibile dunque ottenere importanti riduzioni dei carichi ambientali, non solo nei periodi sfavorevoli dal punto di vista climatico. Gli effetti positivi sull'ambiente urbano della m.d.t. sono ben più importanti e continuativi che non il blocco della circolazione.
Secondo gli studi e le esperienze, la moderazione estensiva della circolazione produce sull'ambiente urbano un effetto equivalente ad una riduzione del traffico del 40-50%.

 

Le piazze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Caratterizzate da semafori, isole spartitraffico, corsie di svolta, le piazze sono generalmente ridotte a semplici incroci veicolari. E' invece possibile in molti casi recuperare la loro funzione urbana, superando un approccio da tecnica del traffico.

Alcune regole per (ri)creare delle piazze:
  • usare molto verde (alberi, arbusti, siepi basse, fiori...)
  • sottolineare con la pavimentazione la forma della piazza
  • condurre il traffico con elementi di arredo (alberi, paracarri, fioriere...)
  • limitare la segnaletica tecnica orizzontale (corsie, frecce...)
  • ridurre i cartelli e i semafori
  • ridurre e differenziare le superfici veicolari
  • segnare con elementi "forti" alcuni punti (un albero, una fontana, una scultura...)
I consigli
Comuni:
  • Mettete a punto un piano pluriennale d'intervento sui "punti neri" della circolazione (dove si registrano spesso degli incidenti)
  • Adottate una o più zone 30 km/h
  • Mettete a punto un PUT basato sulla moderazione del traffico
  • fate delle visite di studio in località che hanno preso delle misure di m.d.t.
Cittadini:
  • Richiedete agli amministratori interventi di m.d.t. come "vie residenziali", zone 30 km/h, misure puntuali in favore dei pedoni
  • Adottate una condotta di guida rispettosa dell'ambiente urbano e degli altri utenti della strada, cioè tranquilla, prevalentemente in terza marcia, senza accelerazioni
Alcuni esempi di riorganizzazione di strade principali. Le misure adottate sono principalmente:
  • delimitazione dello spazio stradale con alberi
  • articolazione del corso della strada con cambiamento della pavimentazione e gruppi di alberi
  • restringimento della carreggiata
  • adozione di "strisce polivalenti", di diversa pavimentazione e/o colore, per la riduzione ottica della carreggiata

In ogni caso, nelle sistemazioni di questo tipo, è importante creare un ambiente stradale di tipo urbano, in modo da rendere evidente al conducente la funzione del tratto stradale attraversato.